Resident Evil Village – Recensione
Resident Evil Village recensione e giudizio finale.
Dal primo momento in cui fu presentato Resident Evil Village, l’ottavo capito della saga horror Capcom, il mondo intero non stava nella pelle. Facendo prima un tuffo nel passato si vuole ricordare il successo del capitolo precedende, Resident Evil Biohazard, il primo della saga ad avere la visuale in prima persona. Il titolo fu ideato soprattutto per dare la possibilità a chi gioca con visori per la realtà aumentata di vivere un’esperienza unica ed ancor più realisticamente spaventosa.
Il nuovo punto di vista è stato molto apprezzato dal popolo dei gamers e dai vecchi fans della saga. La Capcom ha cercato comunque di mantenere fedeltà a delle vecchie interfacce come l’inventario nel suo stile originale, la barra dell’energia, alcuni suoni ed altro, così da non scostarsi troppo da ciò che è sempre stato Resident Evil.
Anche Resident Evil Village è giocato in prima persona, e il protagonista lo conosciamo bene oramai: il caro, vecchio, buono e… snervante Ethan! Tra i tanti pregi di questi capitoli non possiamo dire certo dire che il doppiaggio sia dei migliori, soprattutto durante le scene in cui il caro Ethan si lamenta. Piccoli dettagli, ma adesso andiamo oltre!
Resident Evil Village Recensione
Un bicchiere di sangue al giorno… I personaggi
La Capcom fino a qualche mese prima dall’uscita di Resident Evil Village ha fatto assaggiare non pochi trailer e gameplay dell’omonimo titolo. Tra i personaggi più famosi non si può non citare la famosissima Lady Dimitrescu (Alcina Dimitrescu), nonchè la vampiressa del villaggio e signora del Castello Dimitrescu… Alta, imponente e dalle curve mozzafiato che insieme alle sue figlie darà non poco filo da torcere.
Come ben si evince, l’ambientazione fa molto ricordare il genere vampiresco di Dracula, con tanto di Lykan (licantropi) di varie trasformazioni, sfumature steampunk che calcano molto lo stampo del mostro di Frankestein ed altri luoghi e nemici che fanno sicuramente riferimento a storie horror note. Ogni zona del villaggio è caratterizzata da un boss e dalle sue creature pronte a divorare ogni parte del protagonista. Le scene tendono a trasmettere molto meno disgusto rispetto a Resident Evil Biohazard (nonostante l’alta presenza di sangue) ma nel contempo i jump scares fanno da valido sostituto.
Resident Evil Village Recensione
Dettagli ambientali grafici ed altro
L’ambientazione ed i personaggi sono curatissimi nei minimi dettagli; difficile non restare di stucco durante l’esplorazione del villaggio per le sensazioni trasmesse dal silenzio: tenere occhi ed orecchie aperte è vitale in quanto si può udire il respiro di un Lykan nascosto o vederlo posizionato su un albero, fermo, immobile ad attendere la sua preda.
L’interno del castello è qualcosa mai visto fin’ora, i dettagli ed il fascino del castello con i suoi sotteranei, torri e quant’altro sono da perdere il fiato. Come detto anche in precedenza, immeggersi a 360 gradi con l’ambiente è vitale in quanto udire il respiro di qualche presenza, il leggero cigolio di una porta che si apre o si chiude, un cespuglio muoversi, può cambiare le sorti del protagonista.
Resident Evil Village Recensione
Armi, bonus, potenziamenti e modalità
Come in ogni Resident Evil che si rispetti è sempre disponibile un grande arsenale di armi utili ad affrontare i nemici per ogni difficoltà e situazione. In Resident Evil Village esistono una moltitudine di armi che vanno da quelle corpo a corpo a quelle a distanza come il cecchino. Alcune di queste armi possono essere acquistate dal Duca, un mercante che è possibile incontrare in molte zone del gioco, il quale oltre a vendere armi ed altri beni di prima necessità, consente anche di potenziarle in cambio di Lei, l’effettiva valuta del gioco.
I Lei sono delle monete che vengono talvolta rilasciate a terra quando un nemico viene fatto fuori oppure possono essere ottenute vendendo oggetti e tesori al Duca.
Altre armi più potenti, come consuetudine, vengono sbloccate terminando il gioco a difficoltà specifiche. Unica differenza rispetto agli altri Resident Evil è che questa volta bisogna anche accumulare dei punti completando delle sfide; punti che potranno essere spesi per acquistare armi ed altri componenti che poi ci ritroveremo durante il gioco.
Delle modalità che verranno sbloccate terminato almeno una volta il gioco è la difficoltà massima “Villaggio delle Ombre” e “Mercenari“. Mercenari consiste in una successione di livelli ambientati nelle varie arie della storia; per vincere dovremo uccidere un numero definito di nemici nel minor tempo possibile e sarà inoltre possibile ottenere dei bonus che ci aiuteranno nell’impresa.
Resident Evil Village Recensione
Impressioni e verdetto
Resident Evil Village è un titolo che ha mantenuto fede alle alte aspettative presentate con le varie anteprime. I dettagli mozzafiato, gli NPC dalla forte personalità, i luoghi vasti ma completamente abbandonati e i panorami mozzafiato, contribuiscono al senso di smarrimento che vi accompagnerà dall’inzio fino alla fine. Nota d’onore va al modo in cui sono state inserite modalità di gioco diverse dal solito e alle quali il giocatore dovrà adattarsi velocemente: preparatevi a sessioni Outlast-like in cui verrete lasciati completamente privi di qualunque tipo di arma e dove vigono gli imperativi Scappa! e Nasconditi!.
Tra jump scares e personaggi veramente molto inquietanti la cosa sicura è che l’elemento horror, come in tutti i capitoli, anche in questo ha mantenuto il suo profilo alto. Questa estate arriverà anche la modalità online dal nome Resident Evil Re:Verse, riguardo la quale abbiamo presentato altri dettagli in questo articolo.
Nonostante il coraggio, Ethan continua ad essere un personaggio che fa del lamento e dell’ansia il suo forte, per non parlare del pessimo doppiaggio che non ce lo ha fatto amare particolarmente neanche stavolta.
Resident Evil Village non ha deluso ed è sicuramente l’ennesimo capito della saga che merita a tutti i costi di essere giocato e rigiocato per gustarsi al meglio questo eccezionale horror.
Sono cresciuto tra computer, videogiochi e strumenti musicali, le mie più grandi passioni che oggi sono il mio lavoro. Oltre a dedicare gran parte del mio tempo al mondo videoludico dedico altrettanto al mio lavoro principale di programmatore informatico.
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Confucio